Un intero sito web non è sufficiente per descrivere le bellezze di Venezia. Ciononostante elenchiamo brevemente alcuni luoghi da visitare.
CA’ D’ORO
Eretta nel Quattrocento, prende il nome dalle dorature, ora scomparse, che aggiungevano sfarzo ai marmi traforati dell’intero rivestimento. Nella parte inferiore si apre un porticato, secondo l’antico uso veneziano delle case fondaco. I due loggiati, con balconcini a colonnine e archi orientaleggianti, e l’originale merlatura ne fanno un capolavoro dis tile gotico veneziano.
CAFFÈ DI PIAZZA S. MARCO
Le prime “botteghe da caffè” sotto leProcuratie Nuove risalgono al 1638. Una decina d’anni dopo sene contavano una ventina, piccoli salotti sempre aperti, frequentati da una variopinta folla di dame e dic avalieri. Storia e cultura si sono da sempre date la mano in questi celebri caffè, dal Florian (aperto nel 1720), al Quadri del 1775, al Lavena, di epoca pia recente. Una sosta in uno di questi caffè, sui morbidi divani o at tavolini a11’aperto, è d’obbligo per chi voglia essere partecipe del variopinto e cosmopolita mondo della Venezia attuale, che ruota intorno a piazza S.Marco circondata dai suoi famosi monumenti,
CAMPO MOROSINI O S. STEFANO
E uno dei campi pia spaziosi diVenezia, attorniato da edifici di notevole pregio: Palazzo Pisani (della seconda metà del Cinquecento) ricco di porticati e scaloni, attuale sede del conservatorio musicale”Benedetto Marcello”, Palazzo Loredan, costruzione gotica; Palazzo Morosini, dimora un tempo della grande famiglia dogale..Delimita il campo (che ha al centro la statua marmorea del patriota letterato Niccolò Tommaseo) la trecentesca chiesa di S. Stefano, con un bel campanile del Rinascimento, assai inclinato. Dalla parte opposta, la chiesa di S. Vi dal, fondata alla fine dell’ XI sec. e ricostruita tra il XVII e il XVIII sec.; dall’altro lato del campo, il Palazzo Franchetti, una delle costruzioni pia interessanti del Quattrocento, che ricorda nelle finestre il loggiato del Palazzo Ducale ed è circondata da uno splendido giardino.
CAMPO S. GIACOMO DELL’ ORIO
Il vasto campo alberato, con la chiesa del 1225, e il campanile a torre quadrata (costruzione veneto bizantina del XIIXIII sec.) è una delle località pia caratteristiche del centro storico. Poco distante c’è la mirabile Scuola di S. Giovanni Evangelista, realizzata daPietro Lombardo alla une del Quattrocento, con il fastoso scalone di M. Codussi (l408).
CANALE DI CANNAREGIO
È il più largo e il pia frequentato dei canali che collegano la laguna con il Canal Grande ed è attraversato da due ponti, quello di Cannaregio o delle Guglie (1580) così chiamato per i 4 obelischi che lo decorano e quello dei Tre Archi del 1688. Sulc anale si affacciano la chiesa di S. Giobbe, in stile gotico rinascimentale, del 1403, e il grandioso Palazzo Labia, che ospita nel salone gli affreschi di Antonio e Cleopatra di Giambattista Tiepolo. Attuale sede regionale della RAI, è considerato uno dei migliori esempi dir estauro globale di un palazzo.
CHIESA DEL REDENTORE
Costruita sull’isola della Giudecca inr ingraziamento per lo scampato pericolo dalla peste del 1576, è un capolavoro di architettura religiosa del Palladio. La facciata è di stile classico con timpano triangolare sorretto da colonne. La grande cupola sull’abside è affiancata da campaniletti a cuspide; All’interno,dipinti di Veronese, Tintoretto, Palma il Giovane.
GALLERIE DELL’ACCADEMIA
Eccezionale raccolta di dipinti,t appa indispensabile per chiunque voglia conoscere la pittura veneziana dalle origini (XIV se.) fino al Settecento. Tra le opere: Presentazione della Vergine al Tempio e Pietà del Tiziano, Madonna col Bambino tra Santi di Giovanni Bellini, La tempesta del Giorgione, Madonna dei Teso fieri del Tintoretto, Madonna e Santi del Veronese, L’indovina di G.B. Piazzetta, Famiglia Patrizia di P. Longhi e vedute di Venezia del Canaletto e del Guardi.
GHETTO
Nel 1516 la Serenissima impose gli Ebrei di risiedere in un quartiere semiabbandonato nel sestiere di Cannaregio, chiamato ghetto dal termine Veneziano che indicava le fonderie. Da allora, la parola “ghetto” ha assunto il significato crudele di luogo di segregazione per gli Ebrei. Poiché lo spazio era poco, le case vennero innalzate fino a 8 piani, un’eccezione per i tempi e per Venezia. Nonostante le numerose traversie, il ghetto è rimasto in gran parte inalterato. Le 5 sinagoghe, modeste all’esterno, contengono un patrimonio artistico di raro valore e il Museo Ebraico raccoglio arredi, libri e argenti di altissimo pregio.
GIUDECCA
Sobborgo popolare, l’isola della Giudecca da anni ha visto scomparire gli orti che la caratterizzavano sul fronte della Laguna, per anonimi insediamenti urbani. Eccezionale dignità artistica ha, invece, il prospetto lungo il Canale della Giudecca, con una serie di edifici di grande interesse, alternati a piccole case, suggestive e pittoresche. Da ricordare, oltre alla Chiesa del Redentore, la chiesa palladiana delle Zitelle, la parrocchiale di S. Eufemia, fondata nel IX se., le case gotiche delle fondamenta S. Biagio e, di fronte alla Stazione Marittima, una curiosa costruzione, il mulino Stucky, parodia di Westminster, purtroppo abbandonata.
LIDO
L’isola, nota soprattutto come stazione balneare, grazie alla sabbia asciutta e fine della sua lunga spiaggia e ai complessi alberghieri tra i pia attrezzati, ospita il Palazzo del Cinema (dovo si svolgo la Mostra Internazionale d’arte Cinematografica). Durante la stagione estiva, la vita mondana è intensa e i turisti possono scegliere tra spettacoli culturali, sfilate di moda, mostre d’arte e tornei di tennis, di golf o di bridge.
MERCATO DI RIALTO
Fin dai tempi della Serenissima, Rialto era il cuore mercantile della città. Ancora oggi ospita un popolare mercato, un susseguirsi di banchi colorati di fruttivendoli, erbivendoli, macellai, luganegheri, mentre, alla Pescheria, ogni mattina è messo in vendita il pesce dell’Adriatico. Accanto at mercati sorgono la chiesa pia antica di Venezia, S. Giacomo di Rialto, detta familiarmente S. Giacometto, e il Ponte di Rialto, costruzione in pietra a un solo arco, di Antonio da Ponte (l502).
MERCERIE
La più animata delle vie di Venezia, lunga 300 m, collega Rialto a S. Marco. Fiancheggiata dai più bei negozi della città, è divisa, partendo da Rialto, in tre parti: la Merceria di S. Salvador (detta anche “merceria del capitello” per il tabernacolo che vi si trova), la Merceria di S. Giuliano (dopo il ponte dei Bareteri, cosa chiamato per le antiche botteghe dei cappella) e, infine, la Merceria dell’Orologio, in omaggio all’orologio della torre dei Mori. Le Mercerie, nei secoli passati, erano la strada di rappresentanza, in cui passavano dogi, visitatori illustri ma anche i condannati a morte.
MONUMENTO DI BARTOLOMEO COLLEONI
Nel campo SS. Giovanni e Paolo, oltre alla chiesa, considerata il Pantheon di Venezia, perché vi riposano 25 dogi, e alla Scuola Grande di S. Marco, che ospita ora l’ospedale civile, si trova il monumento del Verrocchio (1481-88) dedicato al Colleoni. Il grande condottiero lasciò un’ingente somma alla Repubblica perché gli venisse eretta una statua. Il monumento fu completato, dopo la morte del Verrocchio, da A. Leopardi, autore dell’altissimo piedistallo marmoreo.
MUSEO CORRER
Ha sede nelle Procuratie Nuove e unisce a una ricca pinacoteca (opere di Paolo Veneziano, Giovanni Bellini, Cosmè Tura e Carpaccio), raccolte di documenti, monete, bolle e cenni storici della Repubblica di Venezia. Nella sezione delle arti minori sono raccolti ceramiche, merletti, vestiti, stoffe, miniature e bronzi.
MUSEO STORICO NAVALE
Ha sede nell’Arsenale, l’officina da cui uscivano le navi della Serenissima, e raccoglie i ricordi della marineria italiana fino al Settecento. Nelle sa le sono esposti anche modelli di navi, come quelli dell’ultimo Bucintoro (la barca usata per il tradizionale “sposalizio del mare”), di galeoni e di fregate.
PALAZZO CENTANI
In questa pregevole costruzione quattrocentesca, nacque nel 1707 Carlo Goldoni. Per onorarne la memoria, il palazzo è stato trasformato in museo goldoniano, raccogliendovi testimonianze della vita, del teatro, del costume settecentesco e, soprattutto, i ricordi delle oltre cento commedie del Goldoni, che rappresentano la vita veneziana del tempo. Il palazzo è anche sede di un centro di studi teatrali.
PALAZZO DUCALE
Dimora dei dogi e delle pia alte autorità dello stato veneziano fin dal Mille, il complesso, come appare oggi, risale al Trecento, ma i lavori di abbellimento durarono fino al Settecento. Il porticato e le logge sono in perfetto stile gotico, la parte superiore ha un rivestimento policromo di losanghe di marmo bianco, grigio e rosa. La Porta della Carta (1441), che costituisce l’ingresso principale del palazzo, deve il nome all’usanza di affiggervi documenti di pubblico interesse. Nell’interno, le sale splendidamente decorate e affrescate contengono capolavori dei più grandi artisti veneti.
PALAZZO PESARO
Progettato dal Longhena, ha una fastosa facciata barocca con loggiati al primo e secondo piano, che creano sorprendenti effetti prospettici. Ospita la Galleria d’Arte Moderna, con opere di artisti contemporanei, e il Museo Orientale, importante raccolta di pitture, sculture, armi e costumi del’Estremo Oriente.
PALAZZO REZZONICO
Dimora patrizia del XVIII sec., progettata dal Longhena, è oggi, nel suo complesso, uno splendido Museo, sia d’arte sia di costume, del Settecento Veneziano. Oltre ai numerosi affreschi di Giambattista Tiepolo, vi figurano quadri di P. Longhi, del Guardi, di R. Carriera e affreschi staccati di Giandomenico Tiepolo, provenienti dalla sua villa di Zianigo, oltre a mobili del Brustolon, argenterie, arredi e costumi.
S. MARCO
La più bella e grandiosa basilica dell’Italia settentrionale. Nella preziosa facciata, si fondono in armoniosa sintesi gli stili romanico, bizantino, gotico fiorito, rinascimentale. Dalla struttura orizzontale si staccano le cinque cupole, erette nel XIII se. L’interno, con pianta a croce greca, è più che mai suggestivo per lo sfolgorio d’oro dei mosaici e le venature dei marmi preziosi. Il campanile, romanico nella parte inferiore e rinascimentale nella superiore, misura 99 m di altezza. Rovinò nel l902, ma fu ricostruito un decennio dopo. Alla sua base, l’elegante Loggetta del Sansovino.
S. MARIA DEI MIRACOLI
Capolavoro di Pietro Lombardo, è uno dei più caratteristici monumenti dell’architettura veneziana del XV se. All’interno, soffiitto ligneo intagliato, Madonna col Bambino di Palma il Giovane e, sull’elegante balaustrata del presbiterio, rialzato, delicatissime sculture opera di Tullio Lombardo.
S. MARIA DELLA SALUTE
Opera del Longhena, fu dedicata nel 1630 alla Vergine per la liberazione dalla peste. Ha forma ottagonale, la parte centrale è sormontata da una cupola grandiosa e la bianca, monumentale facciata si rifà agli schemi degli antichi archi di trionfo. All’interno, dipinti del Tiziano, del Tintoretto, di Palma il Giovane, un bassorilievo di Tullio Lombardo e un mosaico in pietra dura di arte bizantina del 1115.
S. MARIA GLORIOSA DEI FRARI
Fondata dai francescani nel Duecento, fu poi ricostruita in forme gotiche tra il 1338 e il 1443. Il suo campanile è il più alto di Venezia dopo quello di S. Marco. L’interno, a tre navate, divise da dodici piloni, ospita famose opere del Tiziano (l’Assunto e la Madonna di Ca’ Pesaro) e la sua presunta tomba.
SCUOLA DI S. G1ORGIO DEGLI SCHIAVONI
Fu costruita dalla comunità dalmata all’inizio del Cinquecento (le Scuole venivano erette da confraternite o associazioni come luogo di ritrovo e di riunione). La facciata fu eseguita su disegno di G. de Zan. All’interno, un ciclo di dipinti di V. Carpaccio e aiuti, raffiguranti Storie di S. Giorgio e di S. Gerolamo o di S. Agostino.
SCUOLA GRANDE DI S. ROCCO
L’edificio, costruito dal 1517 al 1527, sorge a sinistra della chiesa omonima e conserva la decorazione pittorica originale. E la pia famosa delle scuole veneziane, e contiene i cinquantasei dipinti, tra cui la famosa Crocifissione, che il Tintoretto esegui, dal 1564 al 1587, per la Confraternita di S. Rocco.
TEATRO LA FENICE
Qui furono rappresentati per la prima volta La traviata, L’Ernani e il Rigoletto di G. Verdi. Costruito da G. Selva nel 1700, ha un interno riccamente decorato a stucchi, rifatto nel 1836. La facciata, neoclassica, ha un pronao e nicchie ornate di statue.
Dopo un tremendo incendio nek 1996 è stato completamente restaurato.
ZATTERE
Il marciapiede (“fondamenta”, come viene chiamato a Venezia) delle Zattere, lungo il Canale della Giudecca, deve il suo nome alle grosse zattere che trasportavano il legname lungo il corso del Piave. Partendo dal ponticello di S. Basilio, si incontrano alcuni edifici notevoli, tra cui Paretica Scuola dei Salumai (luganegheri Superato il Palazzo Molin, si sale il Ponte Lungo: da qui si può scorgere il famoso squero S. Trovaso, uno dei cantieri deve vengono costruite le gondole nuove. Dopo il Ponte Lungo, le Zattere si animano di coffe sul’acqua frequentati da artisti e studenti. Giungendo fino alla punta della Dogana, si può godere uno dei panorami pia suggestivi sul bacino di S. Marco.